Stralcio "Secondo Corso di PNL"

9 ottobre 2011

Suono e Tatto

Salve a tutti, vi siete mai chiesti come percepiamo la musica? Come e quanto influisce il nostro orecchio nel percepire un suono? Come mai si suol dire "avere un bel tocco" su uno strumento musicale?
Bene, col post di oggi vorrei trattare i temi delle percezioni sonore in maniera un po' alternativa.
Molti di noi intuitivamente pensano che l'apparato più appropriato a percepire l'ambiente sonoro circostante, se non proprio la musica, sia l'orecchio, e in effetti in un certo senso lo è.
E' anche vero però che il suono è qualcosa che prevede una pressione, in altre parole ci tocca.
Non a caso si parla di "Pressione Sonora
e vi sarà capitato di sentir dire "la tua musica mi ha toccato il cuore".
Allora forse il tatto potrebbe essere un senso più consono a percepire il suono?
Vediamo se mi spiego in termini chiari per tutti quanti senza usare paroloni ^_^
Noi percepiamo il suono come pressione su tutto il corpo, dalla superficie inferiore dei piedi fino alla punta dei capelli.
Su zone del corpo specifiche avvertiamo altrettante frequenze specifiche:


"Bassi" (onde sonore con frequenza compresa tra 20 hz e 500 hz) 
li avvertiamo in particolar modo nella parte bassa del ventre, zona genitale e sulle gambe.
I Bassi per intenderci sono suoni che si associano nella musica alla cassa della batteria, al contrabbasso o basso elettrico, ai tasti all'estrema sinistra del pianoforte.


"Medio-Bassi" (frequenza compresa tra 500 hz e 2khz) 
li avvertiamo principalmente dal ventre fino al petto e fanno riferimento a suoni tipo:
voce parlata maschile, chitarra nella prima posizione ovvero nei tasti più vicini alla paletta, al piano forte nelle due ottave sotto il DO centrale.


"Medio-Alti" (frequenze comprese tra 2 khz e 8 khz) 
li avvertiamo dal petto alla bocca e sono riconducibili a voci squillanti, parlato femminile, chitarra nella parte centrale del manico, pianoforte nelle due ottave sopra il DO centrale.


"Alti" (frequenze comprese tra 8 khz e 16 khz) 
li avvertiamo soprattutto dalla bocca fino all'apice della testa e racchiudono quei suoni acuti tipici degli stridolii, voci femminili come Whitney Houston o Mariah Carey quando toccano le note più alte, suoni dei piatti più squillanti della batteria, chitarra nella parte dei tasti più vicina al ponte e armonici, pianoforte nella parte dei tasti estremamente a destra.


Il nostro corpo vibra per simpatia in consonanza con i suoni che percepiamo nell'ambiente e trasmette questa percezione all'orecchio che codifica il segnale pressorio in veri e propri impulsi elettrici che verranno poi a loro volta codificati come suoni dal nostro cervello.


Con questo NON voglio dire che l'orecchio non avverta la pressione sonora, LO FA ECCOME!!
Solo che spesso pensiamo che un audio-leso non possa beneficiare della musica o dei suoni in genere, ebbene non è così!!!
La "plasticità" è una proprietà fantastica del cervello umano, ci consente di sopperire alla mancanza funzionale di certe aree cerebrali lese riorganizzando altre zone del cervello, benché preposte a fare cose diverse, di modo che tali funzioni siano comunque possibili.
E spesso nei portatori di handicap questo avviene, ciò non toglie che sia i non udenti che gli udenti abbiano in comune l'ascolto attraverso il tatto. Solo che i non udenti hanno sviluppato una maggior attenzione a questo senso in modo da riconoscere ciò che è musica/suono attraverso la percezione tattile.
Noi ce ne accorgiamo meno perché identifichiamo il suono come qualcosa che passa solo attraverso le nostre orecchie.
Nel mio lavoro abituale mi confronto spesso con bambini che non conoscono il mondo dei suoni e insegnando propedeutica musicale ho spesso l'opportunità di fare esperimenti insieme ai miei allievi.
I bambini sono molto meno condizionati di noi nel percepire nuovi stimoli ed è molto divertente avere da loro un feed-back di dove provino le sensazioni sonore.
Succede spesso che quando suono il basso elettrico i miei allievi si muovano in modo pesante e di pancia, senza quasi muovere le braccia, e quando passo a suonargli il pianoforte nel registro più alto contraggono bocca e sopracciglia, quasi ad indicare dove provano la sensazione sonora.


A proposito di questo argomento, una figura di spicco è sicuramente Evelyn Glennie




Bravissima percussionista e compositrice, Evelyn Glennie è diventata progressivamente sorda da piccola e grazie alla sua profonda dedizione e amore per la musica è adesso una acclamata concertista. Ha ottenuto onorificenze importanti nel regno unito come per esempio:
Dama Comandante dell'Impero Britannico nel 2007.
Evelyn riesce a suonare perfettamente anche come solista senza dover necessariamente guardare il direttore d'orchestra grazie al suo spiccato senso del tatto.
Sono famose le sue performance scalza, con i piedi nudi, per avvertire meglio le vibrazioni del pavimento.
Oltre ad essere una donna di una bellezza d'altri tempi, ha una sensibilità impressionante per quanto riguarda l'argomento Musica.
La sua storia  è molto affascinante e varrebbe la pena spenderci del tempo per conoscerla.
Potrei parlarvi, per esempio, di quando ha provato ad entrare nella Royal Academy of Music 
a Londra e le è stato negato a causa del suo handicap uditivo.
Lei non solo l'anno successivo ha riprovato a fare l'audizione convincendo la commissione d'esame ad essere ammessa, dopo che è riuscita ad entrare la didattica musicale si è stravolta, facendo in modo che nella scuola da quel momento fossero ammessi moltissimi artisti portatori dei più disparati handicap e che avessero il diritto di essere ascoltati ed esaminati proprio come qualunque altro individuo "normodotato". E tanti di questi artisti portatori di handicap sono adesso musicisti professionisti in orchestre famose di tutto il mondo.
Una delle cose più belle e toccanti che dice spesso durante le interviste è che lei può 
"vedere il suono" e si esprime così: 
"Quando vedo un albero che si muove, fuori dalla finestra, posso vedere il suono che produce, posso immaginarlo, lo sento dentro, ed ogni cosa che vediamo muoversi produce suono!" 
"E' importantissimo per tutti noi testare il nostro ascolto ed è bene farlo con tutto il nostro corpo, come una cassa di risonanza, smettiamola di giudicare e lasciamo spazio all'ascolto della musicalità che abbiamo/produciamo come individui"
Evelyn Glennie è riuscita a dare alla musica e alla didattica musicale una marcia in più con il suo approccio dell'ascoltare attraverso il corpo e adesso è un insegnante riconosciuta in tutto il mondo e tiene seminari in moltissimi paesi.
Questa favolosa artista è anche riuscita a far scoprire la musica e la propria musicalità a centinaia di ragazzi audio-lesi fornendo loro supporto e intensità emotiva come persona ed artista.
Vorrei segnalarvi il suo bellissimo film, davvero toccante, dal titolo "TOUCH the SOUND"




Questo film parla del suono, delle sonorità, della musica come mai ho visto fino adesso dopo tanti anni che lavoro in questo campo. Non parlo solo di sperimentazione, parlo di sensibilità all'ascolto e predisposizione al suono. Vi consiglio caldamente di vederlo potrebbe essere un' esperienza che vi farà cambiare approccio con l'argomento musica.
Qui ho messo il primo link dei dodici che compongono l'intero film e che trovate nella barra di destra su youtube.


Io mi fermo qui con la promessa di riprendere questo tema a me così tanto caro,
la MUSICA ^_^
Spero di essere stato semplice nell'approccio e che tutti quanti mi abbiate potuto seguire, ovviamente si può approfondire moltissimo l'argomento ma il mio goal è arrivare a tutti quanti.
Come sapete vi invito sempre ad essere curiosi e trovare ulteriori informazioni sul web oppure facendomi domande qui sotto e magari (perché no?) scrivetemi un commento ^_^


Un abbraccio e a presto
Caruso

2 commenti:

  1. Bellissimo post!
    La prima cosa (anche se può sembrare banale) che mi ha fatto venire in mente è l'universalità del linguaggio musicale;
    la seconda la nostra capacità, in quanto "campi vibrazionali" di risuonare con varie frequenze: è un principio sul quale si fondano diversi approcci terapeutici che utilizzano come strumento di lavoro il suono.
    Nuovi filoni di indagine biomedica, peraltro, confermano frequenze vibrazionali diverse a seconda dei distretti anatomici e del loro stato di salute.

    Lucio
    www.labottegadegliolistici.com

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  2. Proprio così Lucio!
    Forse è anche il momento di ricordare che le indagini condotte hanno riportato aspetti simili riguardanti tutte e 5 le nostre percezioni e che spesso si dimentica la nostra raffigurazione della realtà (esterna/interna) in modo "digitale" e quindi con presupposti simili per tutte le rappresentazioni percettive.
    Con il prossimo anno scriverò un post che spieghi la struttura di fondo che accomuna tutte le discipline come suono-terapia, aroma-terapia, cromo-terapia e quant'altro...
    Grazie del commento... molto azzeccato!
    ciao
    Caru

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